Altro che? - Campo Biennio superiori 2014
11.09.2014 15:32
Chi è l’altro? una domanda a cui non risponderesti subito, giusto? Devi pensarci su, decidere, ed è proprio quello che noi abbiamo fatto al campo estivo, a parte divertirci e rilassarci (si fa per dire… come faccio a rilassarmi sapendo che mi sveglieranno alle 8?), è stato riflettere su chi è l’ALTRO per noi…
Appena arrivati, ci hanno messo subito sotto e i nostri responsabili ci hanno spiegato i turni, le regole della casa e ci hanno suddivisi in gruppi. Per conoscere I nostri compagni di gruppo abbiamo fatto un gioco con il gomitolo di spago e dei post-it con su scritto il nostro nome, lo dovevamo passare dicendo alcune cose fondamentali di noi a qualcun’ALTRO e così via; alla fine la nostra responsabile di gruppo ha scambiato i nostri nomi e dovevamo ricordarci le cose dette dagli ALTRI… facile, no? Almeno che tu non abbia poca memoria. In seguito abbiamo riflettuto sulla parola “ALTRO” , cosa vuol dire? Bè tante cose, una persona vicina, uno sconosciuto, ecc… - subito dopo c’è stata una condivisione di ciò che è emerso nei vari gruppi.
Abbiamo ascoltato il nostro inno del campo: “Gli altri siamo noi” di Umberto Tozzi e poi abbiamo avuto del tempo libero, essenziale per riposare dal viaggio e fare nuove conoscenze! Alla sera I responsabili ci hanno proposto una serie di giochi di conoscenza, così allenavamo la memoria e ci conoscevamo come gruppo… dopo aver detto nomi a vanvera (certe volte azzeccando), siamo arrivati alla preghiera finale, fatta in una cappella molto piccola che però ci ha permesso di pregare più uniti e la preghiera si chiamava appunto “pregare con gli ALTRI”, poi finalmente tutti a dormire!!!
Il giorno seguente il tema era “nessun’altro è come me”; verrebbe da pensare subito: ovvio, nessuno è come me, ma in certi casi non è così e l’abbiamo imparato al campo. Dopo il pranzo, le pulizie (noiose) e un po’ di relax, ci siamo riuniti di nuovo in gruppo per discutere su: “la nostra identità in mezzo agli ALTRI” - come siamo con gli ALTRI? Questo spetta a noi saperlo, ma possiamo anche migliorare per stare bene con noi stessi e gli altri. Dopo aver riflettuto sulla nostra identità con un’ attività, “il gruppo dei pari” è stato il nostro argomento, e cioè come ci troviamo in mezzo agli ALTRI.
Dopo cena il divertimento è stato alto con il gioco notturno… anche se ogni gruppo aveva a disposizione solo una torcia e gli spaventi non sono mancati!!
Durante la preghiera serale: “pregare per gli altri” , abbiamo capito che molte volte, anzi sempre, mettiamo prima noi davanti invece che gli ALTRI…. è una giusta teoria, ma qualche volta provare a mettere qualcun’ALTRO prima di te?
Prima di dormire, chiacchiere fino allo sfinimento.
La Domenica si comincia con la Messa, ma celebrata in modo molto particolare, perché era divisa in due parti e cioè, dopo aver ascoltato la lettura del Vangelo sul buon Samaritano, dovevamo riflettere in gruppo su quali sono oggi le situazioni di indifferenza e di farsi prossimo e preparare una scenetta su questo che poi avremmo presentato alla ripresa della Celebrazione. Il significato di tutto ciò? Gesù ci invita a rivoluzionare il concetto di “ALTRO”, per lui l’ALTRO, il “lontano” e diverso da me è sempre prossimo.
Pomeriggio camminata!!! Tra mucche che pascolano e formaggio comprato per strada, è stata davvero formidabile! Arrivati a casa fradici e alcuni sporchi per aver fatto la strada rotolando dalla collina, ci siamo lavati e abbiamo cenato. Quante risate alla sera con il karaoke, e attaccando post-it su un cartellone con su scritto dediche e pensieri riferiti a noi e al campo; prima di leggerli però abbiamo acceso il falò e ci siamo seduti tutti intorno e davanti al fuoco abbiamo pregato: ”pregare tra gli altri” cosa vuol dire? Tutti noi abbiamo un desiderio, e dobbiamo rispettare quelli degli ALTRI pregando insieme. Dopo aver letto i post-it, abbiamo ballato come gli indiani intorno al fuoco che man mano si spegneva e sembrava volesse dirci che la fine del viaggio era vicina purtroppo.
L’ultimo giorno, è cominciato come sempre con una preghiera: “perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù” e cioè? Bè significa che per Lui noi siamo tutti uguali e ci vuole bene in modo uguale, perciò tutti siamo fratelli e sorelle, anche se è difficile ammetterlo, quell’ALTRO è uno come te, e lo devi trattare come se fosse tuo fratello, indipendentemente da quanto lo conosci, ed è questo che abbiamo capito. In mattinata è venuto a farci visita un ragazzo, che viene da un’ALTRA terra: Abdullahi, il quale è andato via dal suo paese di origine, e ci ha raccontato cosa ha passato durante il suo viaggio e come si è ambientato in Italia. È stato interessante conoscere la sua esperienza e questo ci ha arricchito molto. Dopo il pranzo e le pulizie generali, siamo tornati a casa, non come prima però, ma pieni di nuove esperienze, amicizie, ricordi e il significato spirituale della parola “ALTRO”.
Ringraziamo I nostri responsabili per questa opportunità è un grande Hip Hip Hurra! X tutti NOI!!!
Denise