Open Day 2014 - Nell’educazione tutto dipende dall’amore
22.04.2014 10:00
Nulla è efficace, se il bisogno d’amore e la sicurezza affettiva di un bambino (ma anche, se pur in maniera diversa, di un adolescente) non sono soddisfatti.
Tutti i genitori affermano di amare i propri figli, ma non tutti riescono a comunicare il loro affetto in modo comprensibile o accettabile. Il bambino deve però accorgersi di essere amato. I genitori, a loro volta, devono saper trasmettere l’amore secondo la possibilità di accoglienza e di comprensione del figlio. I figli che crescono in un clima di amore insicuro, imparano a loro volta, ad amare in questo modo. Giunti all’adolescenza, possono allora utilizzare le loro relazioni affettive per ricattare o manovrano i genitori. Si alimenta così solo il risentimento, la rabbia, oppure si favorisce il falso sé del comportamento mimato. Ogni figlio sviluppa in realtà una particolare sensibilità, in base al suo temperamento e alle esperienze vitali fatte nel nucleo familiare, grazie alla quale comprende l’amore del genitore e risponde con il suo affetto.
L’amore personifica in proporzione alla sua certezza, poiché non pone condizioni ed esclude il calcolo. I figli hanno bisogno di sapere di essere amati e di ricevere un amore incondizionato, dato loro per il solo fatto che essi esistono. L’affetto condizionato, basato sui risultati, è considerato come la conseguenza del proprio comportamento in risposta ai desideri e alle indicazione dei genitori. Non ha quindi la possibilità di personificare, può contribuire alla crescita dell’autostima come avviene a proposito di qualsiasi altro risultato performativo conseguito. Per raggiungere l’autonomia e la maturazione della persona non basta certo la personificazione dell’amore. Servono anche l’insegnamento e le regole; è necessaria anche la stima di sé. L’educazione non autoritaria, tuttavia, molto richiedente a proposito della libertà personale, è possibile solo quando la certezza affettiva è pienamente garantita. Solo l’amore incondizionato, inoltre, può risolvere la condizione dell’insicurezza, della mancanza di fiducia, del senso di colpa e del risentimento (la vergona).
In amore non c’è possibilità di eccedere, dunque non è mai l’amore che vizia, ma solo la mancanza d’insegnamento e di regole.
La bella occasione dell’“OPEN DAY 2014” di domenica 27 Aprile svilupperà e riporterà al concreto della vita familiare questi temi sia nell’introduzione di don Domenico con i genitori, sia negli stand proposti in oratorio.
Questi ultimi riguardano i bambini e i ragazzi secondo i loro gruppi: il valore del gioco (1-3 el.), l’importanza delle parole che costruiscono l’amicizia e la fiducia (4 e 5 el.), i riti familiari (1 media), la convivialità in oratorio (2 e 3 media), le attività estive (adolescenti).
Il messaggio della giornata consiste nell’osservazione che la certezza affettiva è trasmessa, dall’amore incondizionato, illustrato in quattro forme della comunicazione affettiva: il contatto fisico, le parole della fiducia, i riti familiari, il regalo inatteso. Le quattro forme sintetiche della certezza affettiva sono egualmente importanti e nessuna dovrebbe mancare.
L’oratorio collabora con la famiglia in un duplice versante: nella catechesi, dove la vita familiare è un punto costante di riferimento, e nelle attività del sabato e dell’estate ragazzi che sviluppano un ambiente amicale e afettivo, in continuità con l’esperienza e i valori familiari.