Un’esperienza unica con delle donne speciali

31.01.2013 08:32

 

Ogni mercoledì noi come gruppo giovani, ci ritroviamo per riflettere su ciò che caratterizza la nostra vita. In uno di questi incontri, abbiamo indirizzato l’attenzione non solo su noi stessi, ma anche sulle persone che ci circondano. Ed è proprio nel periodo natalizio che ci siamo proposti di andare incontro, con piccoli gesti, a delle persone bisognose di una presenza allegra e disponibile.
Tra le varie opzioni di solidarietà che sono emerse, in noi membri del gruppo giovani, una in particolare ci ha incuriosito e invogliati a dare il nostro aiuto.
Grazie all’intervento di Elisa, volontaria della comunità del Cottolengo di Torino, siamo così venuti a conoscenza che questa comunità è suddivisa in famiglie, e tra queste, il giorno dell’epifania, armati di sorriso e voglia di fare una nuova esperienza, siamo andati a far visita alla famiglia di Santa Elisabetta, di cui fanno parte delle deliziose signore sordomute.

Appena arrivati, Elisa ci ha accolti e accompagnati nella loro casa. Il salone emanava un senso di tranquillità e pace, e anche loro si sono mostrate subito fiduciose e allegre della nostra presenza. Inizialmente non sapevamo bene come comportarci e soprattutto come comunicare, ma nonostante questo loro erano euforiche e cercavano in tutti i modi di farsi conoscere.
Naturalmente ognuna di loro si differenziava in base al proprio carattere, e in particolare ci ha colpito la signora Angela, alla quale mancava purtroppo anche la vista, ma nonostante questo sentiva la nostra presenza e ci sorrideva sempre come segno di gioia; per comunicare le sue emozioni e i suoi pensieri veniva aiutata da una suora molto frizzante, suor Giancarla.
Fatte le presentazioni era arrivata l’ora di andare alla festa organizzata con la partecipazione dei motociclisti, essi provenivano da tutto il Piemonte e per quel pomeriggio davano la loro disponibilità per fare un giro sulle moto.
Solo una tra le signore volle partecipare alla festa e fu contentissima di essere accompagnata dal nostro gruppo.
Alla festa c’erano tante altre persone, tra queste un gruppo di signore anziane che si scatenavano nel ballo, era bello vederle divertirsi e non esitammo ad unirci a loro.
È stato un pomeriggio unico, tutti noi eravamo spensierati, bastava un sorriso per far brillare una luce pura nei loro occhi,  e nei nostri la soddisfazione di aver passato un pomeriggio diverso ma che ha lasciato emozioni forti e la voglia di ritornare per rivederle e poterle ora salutare come nostre care amiche.

 

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